Non legare le biciclette

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“Si prega di non legare le biciclette”, recita il cartello sui muri di una casa tra via Ormea e corso Massimo D’Azeglio. Biciclette che nel quartiere San Salvario trovi legate ovunque a dimostrare l’uso ormai quotidiano e diffuso del mezzo di locomozione a pedali. E’ un dato di fatto, occorre tenerne conto. Per un sana distribuzione delle vie di comunicazione tra pedoni, automobilisti e ciclisti. Anche per evitare guerre tra cowboy e contadini, un classico dei grandi film western.

Buon Bike Pride.

 

Semplice, veloce, urgente

DSC_1571Mentre scrivo (10:48 di sabato 27 aprile 2013) non so ancora quantificare il livello di sofferenza del mio stomaco e quanti malox, un farmaco molto caro a noi del PD e dintorni, dovrò prendere leggendo la lista dei ministri del nascituro governo di larghe intese. Aspettando la lista mi chiedo cosa leggeranno i posteri sui libri di storia, a prescindere dal formato, sulla classe politica di questi ultimi venti anni. Che cosa resterà di loro? IMU, scandali, nipotine e, soprattutto per gli affezionati al malox, tante occasioni mancate.

Una cosa però si potrebbe fare per scrivere un paragrafo degno, su quei libri di storia. Una cosa semplice, veloce. Approvare una legge praticamente già scritta, scritta con le migliaia di firme di chi l’ha proposta. Dare seguito a una promessa di Pierluigi Bersani: “La prima cosa che farò è dare cittadinanza a chi è nato in Italia.

Fatelo, facciamolo. Subito.

E non si dica che ci sono cose più urgenti, niente è più urgente della civiltà.

Casaleggio e le figurine

Benedetta ingenuità, ecco la dimostrazione che 1 non vale 1 e che i cari “grillers” non sono altre che figurine in mano al duo Grillo-Casaleggio.
Dalla pagina facebook della cittadina (nostra dipendente?) Eleonora Bechis eletta alla camera nel collegio Piemonte 1.

“Oggi io, Massimo Artini, Nicola Bianchi e Cristian Veg Iannuzzi siamo andati in missione da Casaleggio come delegazione del gruppo interno internet per illustrare quali fossero le nostre esigenze come parlamentari. Si è dimostrato ben disposto ad accogliere e vagliare alcune delle nostre proposte e lasciato carta bianca su altre, ma cosa più importante ci ha detto che venerdì partirà la comunicazione per le modalità di voto per il Presidente della Repubblica.”

BEchis

E pensare che voleva la diretta streaming

7255801-la-luce-con-effetto-nebbia-illumina-la-sedia-vuota-concetto-di-persona-importante-mancanti-la-sedia-Il caro e simpatico consigliere grillino in circoscrizione voleva la diretta streaming delle sedute di consiglio in circoscrizione, buon per lui che non è stato possibile accontentarlo per questioni economiche.  C’è però la diretta audio, grazie alla quale potete ascoltare il suo silenzio, ma non vedere la sua sedia vuota.Sì, vuota. Perché votare non è così importante, per lui. Non è importante, anche se si tratta di un ordine del giorno che riguarda la sanità e in particolare l’ospedale Valdese.
Mi hanno chiamato al telefono. Dice lui.
Tanto sono d’accordo. Dice lui.
Fai parte di un’istituzione, il voto è un atto formale. Dico io.
E vabbè… che sarà mai. Dice lui.

Dal mio amico Nico

Vi propongo, così come mi è stata girata, dal mio amico Nico

Cari tutt*
sono sempre un po’ combattuto ad utilizzare la mia rete di amici e conoscenti per fare circolare le idee di un partito. Fino a questo momento sono stato in silenzio sperando di assistere ad una campagna differente. Il clima che si è creato non è facile e lo si percepisce frequentando le piazze nei fine settimana.

Tutto questo per dirvi (se non ve ne siete accorti di persona) che in questi giorni gli atteggiamenti più frequenti sono:
-l’indifferenza del tipo non voto o del siete tutti uguali
-lo spacca capello sul giustizialismo, l’approccio moralista e il w l’uomo qualunque che mi rappresenta bene in Parlamento
Nessuno entra nel merito delle questioni e rischiamo di farlo anche noi perché il “mercato” non richiede questo.

Per questi motivi vi segnalo l’occasione utile di Bersani a Torino sabato prossimo e la sintesi del programma del PD.

http://www.repubblica.it/politica/2013/02/05/news/pd_ecco_la_fac_del_programma_inviato_ai_circoli-51983600/

Sono 16 pagine, si leggono in dieci minuti e per smontare le principali obiezioni dei miei amici più spacca capello basta leggere le prime due pagine. Più le leggo e più sono la vera #propostashock:

a pagina 1 si parla di green economy (quindi chi mi ha detto che solo Grillo parla di ambiente mi deve un caffè) e di cosa pensiamo di fare sull’articolo 18 (e Ingroia-Di Pietro è servito)

a pagina 2 parliamo di corruzione, riforma della giustizia, e cosa fare con l’Europa e i conti pubblici (possiamo essere credibili meglio dei Tre-Monti)

a pagina 3 di politica industriale, infrastrutture e ambiente (e già presentare questi tre temi in maniera coordinata fa capire il salto di qualità che si vuol fare al Paese)
poi proseguite voi su agenda digitale, IMU, concordato fiscale con la Svizzera, riforma del lavoro, scuola e università

Per tutti i ma, i però, i sebbene, ecc…sono qui a rispondervi (e vorrei capire se altri di altri movimenti sono allo stesso modo disponibili e presenti)…

MA ricordatevi che il 24 nell’urna non si deciderà se vedere un film d’essai che può piacere o no (ma che in fondo chi se ne frega dopotutto è una speculazione per ammazzare il tempo con la pancia piena) ma se vi andrà bene il solito polpettone nauseabondo che gira da 20 anni.

Siamo l’unico partito che non ha un nome sul simbolo perché mette al centro il collettivo, vuole dimenticare il personalismo di questi anni per mettere al centro la comunità, la gente per bene. Quella che vede un’Italia giusta davanti a sé. Io credo che tutti voi abbiate lo stesso sogno per cui vi invito a mobilitarvi.

A presto

9 febbraio – Ore 9.00
TEATRO REGIO – Piazza Castello – Torino

L’Italia giusta in una Europa unita e rinnovata
Pace, Prosperità, Progresso:
i Socialisti e i Democratici europei a Torino

Conclusioni:

Pier Luigi BERSANI Candidato Premier Partito Democratico

Partecipano
Piero FASSINO e Massimo D’ALEMA

Voto PD per un paese normale e …

Un’amica di facebook mi ha chiesto di convincerla a votare PD: “Scrivimi in due righe perché dovrei votare PD”.  O SeL aggiungo io in un eccesso di “coalizionismo”.
Proviamo a immaginare un’astronave che atterra in Italia e rapisce tutti i leader (o presunti tali) dei partiti e delle liste in competizione alle prossime elezioni: Monti, Berlusconi (lui non Alfano), Ingroia, Bersani. Sconcerto, titoloni sui giornali e dissolvimento dei partiti e delle liste che li sostengono, salvo uno. Il PD eleggerebbe un segretario ad interim, convocherebbe un congresso straordinario, farebbe le primarie e continuerebbe ad esistere. Perché è un partito. Democratico.
copertina-v2La metafora surreale e fantascientifica per dire che l’obiettivo più importante, vitale (e aggiungo di sinistra) è diventare un paese normale. Annullare quello spread delle regole e del buon senso che prevede la priorità al bene comune, collettivo contrapposto all’interesse del singolo o dei gruppi di potere. A prescindere da dove si collochino nel panorama politico. Guardate alla Germania, ultimo esempio le elezioni in Bassa Sassonia.
Dopo vent’anni di Berlusconi questo deve essere l’obiettivo prioritario.
Cercare il partito a nostra immagine e somiglianza è pura utopia, votare il partito che più ci assomiglia, che ha regole democratiche, porte aperte e che è radicato nel territorio è buon senso.
Il resto è truffa elettorale, è volontà di rendere ingovernabile il paese. Perché a molti conviene un paese ingovernabile.
Qualcuno potrebbe obiettare sul mancato accordo con la lista di Ingroia, vi pare normale? Vi pare nomale, umano, semplice provare ad accordarsi con Diliberto, Di Pietro, Bonelli, Ingroia, De Magistris eccetera eccetera. Una lista che è un insieme d’individualità che ha l’unico scopo di certificare, se ci riescono, l’esistenza in vita degli stessi. Meglio, molto meglio una sana e tradizionale assemblea di condominio.
E per piacere non mi venite a raccontare i difetti e i limiti del PD, li conosco e li combatto. Da dentro perché mi è democraticamente consentito. Provate altrove. Provate, poi mi dite.

Voto PD perché voglio un paese normale. E democratico. Il più a sinistra possibile. Giusto. 

Programma e approfondimenti qui.

Così, semplicemente. Banalmente.

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E’ fondamentale rispettare i ruoli, non bisogna confonderli altrimenti aumenta la confusione e diventa arduo definire le responsabilità o assegnare meriti e colpe.

Sono auspicabili invece collaborazione e condivisione.

La politica ha il compito di progettare il futuro amministrando il presente con gli strumenti più adeguati.  Progettare e amministrare partendo dai valori, quei valori che orientano il voto. Quei valori che differenziano gli uni dagli altri.

Tra i valori di riferimento, la cultura. Per tutti. La cultura: l’arte, la scuola, la conoscenza, i libri.

I libri: per tutti, a tutti. I libri che aggregano, che avvicinano, che insegnano, che divertono. Che… tante altre cose.

Riassumendo, la politica si deve assumere di scegliere, con il supporto necessario, gli strumenti più idonei a rendere concreti quei valori. Assumendosi la responsabilità delle scelte che saranno anche dettate dalle priorità. Altrimenti sarebbe troppo facile.

Altri possono, anzi devono, proporre strumenti e azioni, con la giusta ostinazione ed energia, ma con la consapevolezza delle priorità.

Così semplicemente. Banalmente. Questo è quanto, umilmente, penso io.