Una storia di molti

Oggi vado sul personale, non mi piace, ma la mia storia non è esclusiva. Riguarda molti e per questo la condivido. Dopo aver lavorato per le Officine Viberti e per la casa editrice Einaudi ho trascorso venticinque anni della mia vita lavorativa in aziende americane del settore informatico. Prima in Digital, poi in Compaq che acquisì Digital e infine in HP che acquisì Compaq. Nel corso degli anni ho svolto diversi “mestieri”, ho fatto una discreta carriera.  Sono stato molto flessibile (sugli orari e le feste comandate) e disponibile (nel trasferirmi e viaggiare) in cambio, della flessibilità e della disponibilità, ho potuto continuare a essere me stesso, soprattutto quando ho avuto colleghi (persone) a mio riporto.

Tutto è filato abbastanza liscio, per me, fino a una certa età.

Appunto fino a una certa età, perché succede che a ogni cambio di logo, due aziende che diventano una, si riducono benefits, si dilatano fino a sparire gli aumenti di stipendio e si riduce il personale. Parliamo di una multinazionale, succede ovunque, in alcuni paesi in modo drastico e in altri con un minimo di concertazione sindacale. E quando succede i primi a essere colpiti sono gli over cinquanta, a prescindere dalle professionalità e dalle attitudini personali. La scelta è legata allo stipendio e alla vicinanza all’età pensionabile. Buonuscita, mobilità e stretta di mano. E’ stato un piacere lavorare con te, quasi t’invidio, buona fortuna. Ne ho visti molti colleghi andare via, alcuni costretti altri felici.  Sapevo che sarebbe toccata anche a me, questione di tempo (mio) e di tempi (aziendali). Nel 2009 arrivano tempo e tempi. Crisi aziendale, molto legata alle oscillazioni di Wall Street, ed io che mi sentivo a disagio, fuori posto. Sentivo che stava arrivando il mio turno.  Tempo e tempi. Faccio due conti, verifico la situazione INPS, condivido in famiglia e mi propongo anticipando la loro di proposta. Tre anni di mobilità, buona uscita, si stringe un po’ la cinghia e dovremmo farcela. Si organizza con altri colleghi una festa di addio, si saluta e comincia un’altra vita. Poi arrivano lo spread, Monti e la signora Fornero. Questa storia è storia di molti, molti cui qualcuno dovrà pensare.

Infine faccio un appello, spero che da adesso in poi si smetta di dividere il mondo, il nostro, tra garantiti e non garantiti, perché di garantito ci sono solo due cose: che a pagare son sempre gli stessi e la morte che livella.

Il mio curriculum vitae lo potete scaricare da qui, consapevole che solo i curiosi lo andranno a leggere.

Qualche precisazione per i dietrologi:

Al PD ho aderito prima di decidere di lasciare l’azienda. La mia candidatura in circoscrizione l’ho decisa quando avevano sospeso le indennità. In altre parole non cercavo scorciatoie attraverso la politica. Perché quella, la politica, l’ho sempre fatta.